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Amigdala iperattiva: conseguenze emozionali e cognitive

Sintomi cognitivi

In natura gli esseri viventi reagiscono ai pericoli con la cosiddetta risposta "attacca o fuggi", cioè o si aggredisce il predatore o si cerca di sfuggirgli. 

Allo stesso modo l'amigdala è programmata per rispondere con una reazione tipica davanti agli stimoli, ovvero la tensione muscolare che è necessaria a tenere il corpo pronto alla fuga. 

Quando la tensione muscolare è prolungata, come nel caso di un'amigdala ipersensibilizzata, si possono verificare mal di testa e confusione mentale.

Se la mente si trova in uno stato di eccitazione per tutto il giorno, si stanca presto per colpa di tale iperstimolazione. Diventa così molto difficile concentrarsi. 

La mente conscia, da parte sua, è come “paralizzata” dall’amigdala che continua a mandare segnali riguardanti il corpo. 

La mente, subissata da continui messaggi di pericolo, non riesce a concentrarsi su altri compiti, perché cerca di dare un significato ai segnali derivanti dal corpo.

Questo modello può spiegare le difficoltà di concentrazione che molte persone con Sindrome da Fatica Cronica, Fibromialgia, Sensibilità Chimica Multipla, sperimentano nella loro quotidianità.

Problemi di memoria

L’ippocampo svolge un ruolo chiave nella memoria a breve termine e funziona come “manopola di controllo” che modera il rilascio di ormoni dello stress. 

Quando c'è un'iperattività dell'amigdala, con uno stress cronico, l’ippocampo non riesce più a svolgere i suoi due ruoli insieme e la formazione dei nuovi ricordi viene inibita. Questo può spiegare i problemi di memoria a breve termine che sperimentano molte persone affette da Sindrome da Fatica Cronica, Fibromialgia e Sensibilità Chimica Multipla.

Attraverso un riequilibrio dell'amigdala, l'ippocampo è meno impegnato a modulare la risposta allo stress e può liberare energie per occuparsi anche della funzione della memoria.


Sintomi emotivi

Molte persone affette da 
Sensibilità Chimica Multipla, Sindrome da Fatica Cronica e Fibromialgia riferiscono di avere una certa fragilità emotiva, di non sentirsi in grado di affrontare le avversità quotidiane, piccole o grandi, di essere sempre in uno stato di ansia latente e di soffrire di un tono dell'umore basso che impedisce di provare gioia.

Notoriamente gli ormoni e i neurotrasmettitori dello stress influenzano la fragilità emotiva e aumentano la sensazione di vulnerabilità. 

Quando la condizione di stress diventa cronica, perché per esempio l'amigdala è in uno stato di ipereccitabilità, nuovi sintomi psicologici possono andare ad aggiungersi ai sintomi fisici della condizione iniziale, ma questo può essere fermato.

La vostra amigdala sta cercando deliberatamente di farvi sentire ansiosi e sta cercando di avvisarvi del pericolo, ma la mente conscia può insegnarle a reagire in modo più funzionale e corretto agli stimoli ambientali e fisici.


Suscettibilità allo stress

L’eccitazione a lungo termine dell’amigdala causa un rilascio continuo di ormoni dello stress e questo fenomeno è fuori dal controllo volontario della mente conscia.

Gli eventi esterni della vita, anche le più piccole avversità quotidiane, possono rinforzare lo stato di allerta e di pericolo dell'amigdala, che aumenta paradossalmente non solo le sensazioni emotive e le disfunzioni cognitive, ma gli stessi sintomi fisici.

Attacchi di panico

Alcuni pazienti soffrono di attacchi di panico e questo è perfettamente comprensibile quando c'è un'amigdala che è costantemente all'erta alla ricerca di pericoli.

Molti riferiscono di vivere in uno stato di costante paura latente e di sentirsi a disagio anche quando sono in luoghi sicuri e protetti. 

Se l'amigdala è ipersensibile, anche le contrarietà minime possono aumentare dei sintomi, per esempio un aumento della pressione sanguigna che a loro volta vengono interpretati come segnale di pericolo, innescando un circuito vizioso che può portare all'attacco di panico.

In questo caso si innesca una specie di profezia auto-avverantesi causata dall'iperattività dell’amigdala. 

Incapacità di provare gioia

Il risultato di questo stato continuo di allerta e di pericolo è per alcuni pazienti una sensazione di confusione e altri sintomi legati alla “anedonia” (incapacità di provare piacere). Si ha come una sensazione di essere tagliati fuori dalla vita, ma questa condizione è reversibile per fortuna!

 


Foto: Pixabay 

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