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Cura dell'amigdala

CURARE L'AMIGDALA

Dott. Ashok Gupta

L’amigdala riceve l’informazione e decide se c’è un pericolo, scatenando la risposta “combatti o fuggi”, che è stata progettata in realtà per i pericoli fisici. Si comporta in questo modo perché ha appreso a fare così in risposta ad uno stimolo e la vostra mente conscia ha dato la sua approvazione all’amigdala.
Prendiamo per esempio la paura di svolgere un progetto di lavoro o di studio. Qualcuno come il vostro capo o il vostro insegnante può darvi un progetto da svolgere e voi potete avere immediatamente una risposta di paura, cioè la vostra amigdala considera il progetto come una minaccia perché pensa che non riuscirete a fare un buon lavoro o che non riuscirete a farlo in tempo ecc. L’amigdala, allora, invia un messaggio caricato emotivamente alla mente conscia dicendo “Hey, questa è una faccenda spaventosa!”
Se la vostra mente conscia si lascia trasportare, allora rimanda un messaggio all’amigdala dicendo “Sì, hai ragione, questa è una faccenda spaventosa!” Se voi lasciate che la mente conscia si lasci trascinare da questi pensieri negativi ripetutamente, allora l’amigdala sa che deve scatenare una risposta di paura ogni volta che vi viene consegnato un progetto da realizzare. Questa risposta, tuttavia, può essere modificata e noi lo facciamo costantemente nella nostra vita.
Ci sono probabilmente cose di cui avevate paura e di cui ora non siete più preoccupati; dipende da come avete condizionato la vostra mente a pensare e tenete conto che potete sempre condizionarla. In questo esempio specifico, dunque, è possibile che quel giorno in cui il vostro capo vi affida un progetto, vi rendete conto che state avendo una reazione esagerata e non avete più paura, così dite a voi stessi: “Bene, porterò a termine questo progetto!”
Nel momento in cui lo dite, iniziate ad educare la vostra amigdala a non reagire ai progetti. Se lo fate ripetutamente, allora presto l’amigdala riceve il messaggio e non reagisce più. Com’è possibile tutto questo? L’amigdala sa che voi sapete di più e vi ascolterà.
E’ a vostra disposizione, fa cosa le dite di fare. Potete chiedervi, allora, perché, se l’amigdala è a mia disposizione, allora non fa quello che voglio che faccia? Perché bisogna comunicare con lei nel modo giusto; se semplicemente vi dà fastidio, essa non vi ascolterà. Se vi dà fastidio che vi stressate per qualcosa, allora la reazione peggiorerà. L’amigdala, però, può essere educata quando smettete di rispondere alle sue reazioni di paura e quando interrompete gli schemi di pensiero negativi per fare qualcosa di diverso.


INTRODUZIONE AL MODELLO DELL’AMIGDALA PER LA CFS
Dott. Ashok Gupta

Ci sono milioni di teorie sulle cause della CFS con molti medici diversi che ritengono di aver scoperto la risposta. Tutto ciò rende la guarigione dalla CFS più confusa soprattutto perché molti pazienti non trovano la guarigione con diverse terapie. Per affrontare il programma Gupta è consigliabile sospendere qualsiasi scetticismo e affrontare il programma con mente aperta.

Molti si chiedono: "Come è possibile che alcune persone sono guarite con certe terapie e quando le ho provate io non mi sono state di aiuto?!” E’ una domanda legittima e il libro del Dott. Gupta vuole offrire non solo una dettagliata e logica spiegazione della causa della CFS, ma anche una spiegazione delle molte osservazioni cliniche sull'argomento come, per esempio, che certe terapie sembrano aiutare certi pazienti e altri no.

La seguente è la spiegazione semplificata dell'articolo medico del Dott. Ashok Gupta pubblicato per la prima volta sul giornale medico Medical Hypotheses nel 2002 (Medical Hypotheses, vol.59, issue 6, 12 novembre 2002, pagg. 727-735). Per richiederlo scrivete a ordini@programmagupta.it. 

LA MENTE CONSCIA E LA MENTE INCONSCIA

Tutti abbiamo una parte conscia della nostra mente e una inconscia. La parte conscia è la parte della mente per definizione consapevole e mi sta ascoltando in questo momento, sta razionalizzando e analizzando quello che dico. Questa parte della mente è molto piccola; è come un faro che si concentra su una cosa alla volta piuttosto che una sezione organica del vostro cervello che sia possibile identificare. E’ normalmente associata, tuttavia, alla corteccia o alla parte esterna del vostro cervello.

La vostra mente inconscia è la parte più antica del cervello che molti animali hanno e tradizionalmente è associata con le emozioni e la memoria. Direi, tuttavia, che il subconscio è molto più di questo. E’ una combinazione di tutti i vostri ricordi, delle funzioni del corpo, delle reazioni emotive, delle vostre credenze e molto altro. Si potrebbe definire anche come l’intelligenza nel vostro corpo che fa funzionare le cose e che è al di fuori della vostra consapevolezza conscia e al di fuori del vostro controllo in ogni momento.

L’AMIGDALA, UNA PARTE IMPORTANTE DELL’INCONSCIO

Nel vostro cervello inconscio c’è una struttura chiamata “amigdala”. E’ una piccola struttura a forma di mandorla in quella parte del cervello chiamata sistema limbico e, infatti, ci sono due strutture.



Molte reazioni emotive sono gestite dall’amigdala, tra cui la paura e la rabbia. Una delle sue funzioni principali è proteggere il corpo dai pericoli. A tale scopo l'amigdala prende le informazioni dal mondo esterno attraverso i cinque sensi (che chiameremo stimoli) e li interpreta per sapere se questi stimoli rappresentano un pericolo.

Nella parte sinistra di questo diagramma potete vedere gli stimoli che arrivano dalla sinistra attraverso i sensi. Tutte le informazioni vengono assemblate dalla struttura del cervello chiamata talamo che, poi, estende queste informazioni per farle interpretare all’amigdala. Questa crea, a sua volta, una risposta appropriata. Se c’è un pericolo crea una risposta di protezione usando le connessioni che ha con le altre strutture del cervello e con l’intero corpo. Nel prossimo diagramma potete vedere che gli stimoli che arrivano sulla sinistra sono interpretati dall’amigdala che valuta se c’è qualcosa di pericoloso o meno e che poi stimola le risposte sulla parte destra.



Lasciate che vi dia alcuni esempi di come l’amigdala lavora in pratica. Nel primo esempio immaginate di essere in una foresta e di vedere un ramoscello sul terreno che sembra un serpente. L’amigdala riceve l’informazione dai vostri occhi e decide se può essere un serpente facendovi percepire, perciò, istantaneamente una risposta di paura e lo stimolo di scappare via. Nel primo esempio potete vedere che l’amigdala non ha sempre ragione; talvolta sbaglia per eccesso di cautela. Nel secondo esempio immaginate di stare per scendere un gradino del marciapiede e che sta arrivando un autobus verso di voi. Sentite il rumore dell’autobus e poi lo vedete trasferendo l’informazione immediatamente alla vostra amigdala. Quest’ultima deve decidere cosa fare in una manciata di secondi e istantaneamente invierà dei segnali elettrici alle vostre gambe per farvi fare un passo indietro. Tutto questo accade in millesimi di secondi senza che venga coinvolta la mente conscia. Ci sono dei vantaggi nel fatto che sia la vostra mente inconscia ad essere coinvolta perché, se invece fosse stata coinvolta la vostra mente conscia, il processo di gestione delle informazioni sarebbe troppo lungo.



Cosa succederebbe se realizzaste che state per essere investiti da un autobus? Sono sicuro che vi sentireste tremare mentre fate un passo indietro. Quel tremore, probabilmente, sarebbe accompagnato da ansia e paura, con il pensiero “Oh Dio, mio sono quasi stato investito da un autobus!” Lasciate che vi spieghi cosa succede.

Nel diagramma si vede l’amigdala che manda un messaggio alla mente conscia riempiendola di pensieri di paura nella parte destra dello schema. Questo accade quando, tremando per quello che sarebbe potuto accadere, pensate: “Oh Dio mio sono quasi stato investito da un autobus… devo stare più attento la prossima volta”. L’amigdala si comporta così perché vuole stabilire che gli autobus sono pericolosi. Sapete che voi siete più intelligenti e che ci potrebbe essere un motivo per cui gli autobus non sono pericolosi. Qui entra in azione la vostra mente conscia.

Quando questo avviene a livello conscio, se sentite che siete spaventati, non mettete in discussione il sentimento di paura, ma consapevolmente inviate un messaggio all’amigdala confermando che aveva ragione e che gli autobus sono pericolosi. Essa deve proteggervi la prossima volta che incontrate un autobus. La logica usata dall’amigdala è che, se può creare pensieri e sentimenti di preoccupazione nella mente conscia con le emozioni, senza interromperle, allora deve scatenare le corrette risposte di protezione. Se, tuttavia, la mente conscia non si preoccupa del rischio e pensa che non c’è un grande problema, rifiutando i sentimenti di paura, allora se ne deduce che forse gli autobus non sono così pericolosi.

Un altro esempio nel diagramma riguarda il caso in cui ci si sente stressati perché il capo ha delle aspettative su di noi per completare un progetto. Questi meccanismi di protezione dell’amigdala sono stati progettati per proteggerci dalle paure fisiche, ma nel mondo moderno non ne incontriamo più così tante. I pericoli, invece, sono spesso di carattere emotivo e psicologico.

Potete vedere come questo sistema funzioni perfettamente e si sia perfezionato in milioni di anni di evoluzione per  proteggerci dai pericoli. Esso crea la migliore risposta possibile sulla base delle esperienze precedenti, ma si confronta anche con la mente conscia per verificare se qualcosa sia o non sia pericoloso. Siamo oggi in vita, infatti, in gran parte grazie all’amigdala che assicura la nostra sopravvivenza.

Questi meccanismi di protezione, tuttavia, rappresentano anche il centro della CFS e possono talvolta essere programmati per proteggerci troppo. In questo caso sorgono dei problemi. Un esempio lieve del genere  è quello della fobia o degli attacchi di panico, casi in cui l’amigdala ci protegge eccessivamente e ci fa sentire ansiosi verso qualcosa che non dovrebbe renderci tali. Se si ha una fobia per i ragni, perciò, è l’amigdala che sta reagendo eccessivamente al ragno e che travolge la mente conscia.

COME SI CREANO I SINTOMI DELLA CFS

Sintomi fisici

Stanchezza muscolare e dolore articolare: la risposta dello stress è nota anche come una risposta “combatti, fuggi o resta immobile”. La risposta “resta immobile” mantiene i muscoli in tensione. I muscoli rilassati, invece, si trovano solitamente in uno stato tonico, che è uno stato di equilibrio tra rilassamento e contrazione. La tensione prolungata dei muscoli altera il loro tono e consente alle sostanze responsabili della stanchezza di accumularsi e diffondersi. La tensione prolungata è attivata e mantenuta dalla risposta dello stress poiché i muscoli sonno strutturati per rispondere ai segnali di pericolo. Questo spiega perché potete soffrire di dolore agli arti con una sensazione di pesantezza, anche se non c’è niente di alterato a livello fisico nei muscoli. La paura di avere dolore agli arti significa anche che “state in tensione contro tale sensazione”, peggiorando la situazione. 

Alcuni pazienti hanno scoperto che gli integratori di magnesio aiutano a contrastare le contratture muscolari. Questo avviene perché il magnesio agisce come miorilassante e si può assumere anche attraverso le verdure a foglia verde. Il dolore e le fitte agli arti possono essere causati anche da un accumulo temporaneo di acido lattico che poi viene smaltito.
Stanchezza derivante da problemi di insonnia: diversi studi hanno dimostrato che gli insonni  non riescono a dormire soprattutto perché si stanno preoccupando di qualcosa, anche se sono molto stanchi. I pazienti con CFS hanno lo stesso problema: la loro mente è costantemente bombardata da pensieri che suggeriscono loro la presenza di un pericolo persistente non risolto e così hanno difficoltà a prendere sonno o a dormire in modo continuativo. 

Quando la mente e il corpo sono in tensione, il sonno è interrotto e frammentato nella notte. Studi dimostrano che il sonno interrotto causa dolori e stanchezza il giorno successivo. Una risposta prolungata allo stress, dunque, che causa un sonno interrotto, porta a reazioni diverse sull’orologio biologico interno e, infatti, alcuni studi hanno dimostrato un’interazione tra i ritmi della temperatura e la produzione di melatonina nei pazienti con CFS. E’ stato dimostrato che questo è molto simile a ciò che avviene in chi soffre di stress e di privazione del sonno. E’ l’ipotalamo, peraltro, che regola il ritmo sonno-veglia ed è precisamente la struttura del cervello che viene bombardata dai segnali derivanti dall’amigdala.

Addormentarsi può essere difficile perché una mente e un corpo in tensione devono rilassarsi prima che il sonno possa fare il suo corso.

Reazione avversa all’esercizio fisico: alcuni studi hanno anche dimostrato che i pazienti con CFS non rispondono correttamente all’esercizio fisico in termini di inadeguato rilascio dell’ormone dello stress chiamato cortisolo. Questo avviene perché la severa risposta dello stress significa che le ghiandole dello stress possono subire delle carenze e si adattano allo stress cronico. Mentre sussiste il segnale di rilascio di cortisolo, la risposta non avviene più. Il sistema, inoltre, può aver tagliato fuori la fornitura di cortisolo perché è stata stimolata eccessivamente in passato. Poiché i muscoli sono già stanchi perché in tensione tutto il giorno, possono trovare difficoltà nel rispondere all’esercizio fisico.

Problemi digestivi, come Sindrome del Colon Irritabile: il sistema digerente possiede il suo sistema nervoso chiamato “piccolo cervello”. In caso di stress questo “piccolo cervello” viene stimolato dal cervello attraverso il sistema nervoso centrale autonomo e questo causa problemi nell’intestino, può tendere i muscoli e stimolare eccessivamente l’intestino.

Quando la risposta “combatti o fuggi” è attivata dal sistema nervoso simpatico, inoltre, l’adrenalina e la noradrenalina dirigono le energie del corpo e le risorse agli organi che sono coinvolti nella risposta “combatti o fuggi”, ovvero ai muscoli, che devono rispondere velocemente, e al cervello affinché la mente possa pensare rapidamente e concentrarsi sulla fonte del pericolo. Tutte le altre funzioni non essenziali, come il sistema digerente, dunque, vengono disattivate. Questo significa che il cibo passa regolarmente attraverso l’intestino, ma non viene digerito correttamente, causando i sintomi della Sindrome del Colon Irritabile. Tutti i muscoli del corpo, inoltre, sono in tensione, comprendendo potenzialmente i muscoli dell’intestino grande e piccolo. Il colon normalmente muove il cibo con piccole contrazioni o spasmi. La tensione muscolare altera questi ritmi dando o troppe o poche contrazioni, portando o alla diarrea o alla stipsi, o ad entrambe. Le allergie possono essere causate dall’intestino che si è altamente sensibilizzato alle sostanze tossiche presenti nella dieta o al limite allo stesso cibo che viene ora percepito come tossico. Ricordate che ora il corpo è in uno stato di grande sensibilizzazione e, perciò, proteggerà se stesso in modo esagerato per sopravvivere. La disintossicazione è compromessa.

Alcuni pazienti trovano che cambiare la loro dieta li aiuti e questo avviene perché ci sono alcuni alimenti più facili da digerire. Mangiare cibi difficili da digerire mentre il sistema digerente è in uno stato di CFS in teoria peggiora i sintomi.

I pazienti possono aggiungere, poi, una paura secondaria acquisita. I neuroni sensoriali percepiscono le sensazioni dell’intestino irritabile e le convogliano all’amigdala in un istante. L’amigdala scatena la risposta dello stress se ha acquisito “la paura della Sindrome dell’Intestino Irritabile” e così si crea un altro circolo vizioso.

Sintomi del Sistema Immunitario: il sistema immunitario è sempre in uno stato di delicato equilibrio, pronto a rispondere in modo appropriato ai pericoli. Se la percezione di tale pericolo è sovrastimata, però, ci possono essere alcuni aspetti di una risposta immunitaria attivata che è costantemente in allerta. Non andrò in profondità in questa occasione riguardo la neurobiologia di questi meccanismi (è commentata nell’articolo medico). Basti dire che, poiché il trauma originale spesso avviene in presenza di un virus grave, non è un mistero che il corpo continuerà a scatenare le difese immunitarie per assicurarsi di sopravvivere, anche se il pericolo del virus non sussiste più. Questo può spesso farvi sentire come se si ha l’influenza o una leggera febbre, insieme a ghiandole ingrossate e mal di gola, e ci possono essere effetti nella biochimica, come per esempio un aumento delle citochine.

In alcuni pazienti, questo può produrre una suscettibilità alle infezioni virali e molti dei miei pazienti lo riportano. Altri, tuttavia, riscontrano di non avere più raffreddori e influenze del normale.

Riattivazione di un virus latente: se il sistema immunitario viene stimolato in modo inappropriato, dei virus opportunistici latenti possono prendere il sopravvento. E’ noto, inoltre, che l’attivazione del sistema di risposta dello stress riduca l’efficacia del sistema immunitario, lasciando proliferare i virus opportunistici e causando sintomi ulteriori. Il Professor Garth Nicolson ha dimostrato che c’erano livelli simili di infezioni virali e batteriche multiple e sistemiche nei pazienti con Encefalopatia Mialgica e Sindrome da Fatica Cronica così come nelle persone con autismo. L’autismo è un disordine per il quale l’iper-eccitazione dell’amigdala è un modello accettato per spiegare in parte la condizione.

Disturbi visivi: anche i delicati muscoli che accomodano le lenti degli occhi vengono influenzati dalla stanchezza muscolare così la vista può essere tremolante, soprattutto quando si guarda da vicino a lontano e vice versa. La stanchezza degli occhi avviene anche perché, quando è attivato il sistema “combatti o fuggi”, la vista si acuisce e le sopracciglia si ritraggono così che gli occhi si concentrano meglio sulla fonte del pericolo. Per ipotesi tali osservazioni possono spiegare anche perché i pazienti con CFS sono particolarmente sensibili alla luce.

Disfunzioni del sistema autonomo: per esempio problemi della temperatura e sudorazione, problemi di pressione sanguigna. L’amigdala invia segnali diretti al sistema nervoso centrale che coordina la maggior parte delle risposte corporee comprese la pressione sanguigna e la temperatura. I ricercatori hanno trovato per anni che i sistemi emotivi sono strettamente correlati alle risposte individuali del sistema autonomo. Le anomalie delle funzioni autonome, dunque, possono essere direttamente attribuibili alla stimolazione cronica da parte dell’amigdala. L’ansia è una causa ben nota di sudorazione e persino di cambiamenti della temperatura corporea.

Alcuni clinici, come la Dr.ssa Bell negli Stati Uniti, hanno notato che i pazienti hanno una scarsa “tolleranza ortostatica”, per esempio hanno una bassa pressione sanguigna quando stanno in piedi, come provato dal tilt test. Questo può avvenire a causa dell’eccessivo flusso del sangue nelle gambe, poiché il sistema nervoso autonomo stringe i vasi sanguigni nel corpo, eccetto che negli arti. Questo può causare problemi quando si sta in piedi, come le vertigini.

Nuovi sintomi: il sistema nervoso autonomo influisce su tutti gli organi e sistemi nel corpo e questo è il motivo per cui si hanno tanti sintomi così diversi. Poiché l’amigdala è in uno stato alterato di attenzione nei confronti di tutti i messaggi che arrivano dal corpo, può “acquisire” nuove paure. Questo significa che anche quando segnali innocui arrivano ai neuroni sensoriali, questi segnali possono essere male interpretati come pericolosi dall’amigdala. Questo avviene perché i pazienti con CFS possono avere la tendenza a monitorare i segnali derivanti dal loro corpo e i segnali possono continuare. Ciò spiega perché i pazienti con CFS possono sviluppare nuovi sintomi, che possono misteriosamente arrivare e andare via. Questa può essere una fonte ulteriore di paura per voi, perché talvolta potete temere di avere una qualche malattia grave.

Sintomi cognitivi

Mal di testa e confusione mentale: come detto, questi sintomi avvengono in conseguenza di una tensione muscolare prolungata nella testa. La mente si trova in uno stato di eccitazione per tutto il giorno e diventa stressata e stanca per colpa di tale stimolazione. Questo può rendere la testa sensibile e dolorante.
Incapacità di concentrarsi: La mente è sul limite ed è ansiosa per colpa dello stato di eccitazione causato dall’amigdala. La mente conscia, peraltro, è “arrestata” dall’amigdala, poiché è bombardata da segnali riguardanti il corpo. La mente, perciò, trova difficile concentrarsi su altri compiti, perché sta cercando di processare i segnali derivanti dal corpo.
Quando i pazienti si trovano in uno stato di eccitazione alterato riguardo i sintomi della CFS, i loro sistemi di memoria vengono rimescolati così da richiamare la conoscenza e i ricordi più rilevanti riguardo la CFS, prendendo la precedenza sulle altre linee di pensiero meno rilevanti. Questo rende la concentrazione su qualsiasi altra cosa molto difficile.

Problemi di memoria: ho menzionato brevemente il ruolo dell’ippocampo, nel fornire innanzitutto il richiamo della memoria a breve termine e, secondariamente, nel funzionare da “manopola di controllo” che cerca di moderare il rilascio di ormoni dello stress. L’ippocampo si danneggia durante la risposta cronica dello stress e non è più in grado di svolgere questi due ruoli insieme. La formazione dei nuovi ricordi, dunque, viene inibita. Ciò significa che potete avere problemi con la memoria a breve termine.

Anche se tale effetto può sembrare spaventoso, la guarigione significa che l’ippocampo può tornare alla sua funzione normale.

Sintomi emotivi

Fragilità emotiva, ansia e depressione: gli ormoni dello stress e i neurotrasmettitori sono noti per la loro capacità di aumentare la fragilità emotiva e i sentimenti di vulnerabilità. Ciò causa un’ampia gamma di sintomi aggiunti psichiatrici e ulteriori paure acquisite, soprattutto depressione e talvolta agorafobia. La vostra amigdala sta cercando deliberatamente di farvi sentire ansiosi e sta cercando di avvisarvi del pericolo.

Suscettibilità allo stress: l’eccitazione di lungo termine dell’amigdala significa che il rilascio di ormoni dello stress può diventare difficilmente controllabile. Eventi esterni, perciò, che hanno poco a che fare con i sintomi del corpo, vi fanno sentire più stressati del normale. Potete percepire il mondo più pericoloso di quanto sia in realtà e questo è peggiorato dalla paura che aumentino i sintomi a causa dello stress.

Attacchi di panico: molti pazienti diventano suscettibili agli attacchi di panico. Una paura prolungata può significare che l’amigdala tende a scatenare reazioni, attivandole anche in presenza dei minimi segnali derivanti dal corpo. Può individuare certi piccoli cambiamenti come quelli di pressione sanguigna in conseguenza di un evento esterno, si prepara per un attacco di panico e, quindi, diventa una profezia auto-avverantesi: l’amigdala e la mente conscia hanno paura dell’arrivo di un attacco di panico e questa stessa paura lo scatena. Questo è simile all’intero processo della CFS. In generale, se percepite un aumento dello stress esterno, questo peggiora i sintomi. Ciò avviene perché gli eventi stressanti hanno un impatto su un corpo e su una mente già affaticati e sensibilizzati.

Incapacità di provare gioia
In alcuni pazienti possono avvenire dei cambiamenti nel sistema oppioide del cervello. Questo sistema diventa iper-reattivo e dà una sensazione di confusione e altri sintomi compresi la “anedonia” (incapacità di provare piacere) e un senso di essere tagliati fuori dalla vita.

Secondo il Dott. Gupta e' possibile usare il programma anche per il trattamento della MCS.

Nella MCS, poiché l’amigdala e il cervello si sono sensibilizzati, apprendono facilmente delle risposte condizionate ad altre sostanze innocue. Allo stesso modo l’amigdala può essere rieducata a bloccare le sue risposte a questi fattori scatenanti. Per chi è affetto dalla MCS ci sono nel programma alcune informazioni su come personalizzare le tecniche proprio per la MCS.





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Il contenuto di questo sito è puramente informativo (tradotto dal sito originale www.guptaprogramme.com) e non si sostituisce in alcun modo al consulto o al trattamento medico. Per favore consultate il vostro medico prima di intraprendere qualsiasi decisione e considerate che non tutti i casi di CFS, MCS e malattie correlate possono rientrare in un disturbo dell'amigdala. Questo programma Gupta intende offrire solo la guarigione dei disturbi causati da un cattivo funzionamento dell'amigdala, non è una terapia medica.

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