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Madeleine racconta la sua guarigione dalla Sindrome da Fatica Cronica

 


Ciao, sono Madeleine. Ho iniziato a soffrire di Sindrome da Fatica Cronica a 21 anni quando frequentavo l'università. 

Oltre all’impegno universitario, in quel periodo due persone della mia famiglia non stavano bene ed ero molto preoccupata per loro. Dovevo tornare a casa di frequente per dare una mano e così mi stancavo. Nello stesso tempo mi stavo ammalando, ma a causa della situazione, ho continuato la mia vita perché non volevo perdermi nulla dell'università e di tutto il resto.

Andavo di continuo dal dottore per scoprire cosa potesse esserci di sbagliato in me in quel momento e ho fatto tanti esami del sangue e ricerche. Avevo delle brutte vertigini e mi sentivo male per la maggior parte del tempo, ero esausta. 

Continuavo a fare esami del sangue e praticamente dicevano: "Non riusciamo a trovare nulla, non c'è alcun valore fuori norma". Io rispondevo: “Chiaramente qualcosa che non va. Non mi sento bene".

Poiché non si trovava una spiegazione dei miei malesseri, dovevo andare avanti e pensavo: "Beh, in realtà, forse sto solo creando una montagna dal nulla o qualcosa del genere". Così ho finito l'università e sono riuscita a laurearmi, che per me era una cosa molto importante all'epoca. 

Poi sono stata impiegata per un anno in un posto di lavoro dove stavo sempre in piedi e sommavo alla stanchezza anche lo stress, senza contare la situazione ancora pesante in casa.

Poi sono andata da un medico privato e ho fatto altri esami del sangue. A quel punto era abbastanza chiaro che avevo avuto un virus, forse la febbre Dengue. Allora ho pensato: "Ehi, dovrò prendermi cura di me stessa un po' di più”.

In quel periodo stavo anche cercando di fare sport oltre al lavoro e andavo a nuotare tre volte a settimana per compensare lo stress sul lavoro e a casa. 

Sovraccaricando il mio corpo di tanta attività, circa tre mesi dopo sono arrivata al punto che non riuscivo proprio ad alzarmi dal letto e mi è crollato il mondo addosso. 

Non potevo alzarmi dal letto e, per alzarmi, avevo bisogno di aiuto. Non riuscivo a prepararmi i pasti, nemmeno a procurarmi da bere. Così ho fatto fare tutto alla mia famiglia per me. Non potevo nemmeno incontrare i miei amici perché non avevo l'energia per parlare con loro.

Ho avuto tanti sintomi sia mentali che fisici e, inoltre, solo per essere stata così tanto a letto, ho avuto fortissimi dolori muscolari e dolori dovuti alla posizione: non potevo guardare la televisione, non potevo leggere nulla, non potevo fare nulla solo perché era tutto semplicemente troppo per me. Non potevo nemmeno ascoltare la musica, che adoro. Ovviamente non potevo uscire o fare altro. 

Sono arrivata ad un punto in cui dovevo per forza fare qualcosa. Ho provato terapie diverse: ho iniziato il drenaggio linfatico manuale, per cercare di eliminare in qualche modo il virus o per far muovere meglio le cose intorno al mio corpo o qualcosa del genere. Dopo 10 o 12 sessioni di terapia, però, non mi sono sentita molto meglio.

Ho provato probabilmente circa 10 diverse terapie. Mia madre continuava ad incontrare persone e mi riferiva le loro esperienze: "Oh, questo ha aiutato mio figlio o il mio amico o qualcosa del genere", quindi pensavo anche io: "Ok, ci proverò". 

Dopo l’ennesimo tentativo ho pensato, "Beh è arrivato il momento di reagire non voglio essere sopraffatta, voglio trovare un modo per migliorare la mia vita”.

In quel momento mia madre mamma si è imbattuta una persona, non riesco a ricordare chi, che le ha parlato di Ashok Gupta e da quel momento in poi le cose sono andate avanti così tanto perché mi sono resa conto di ciò che stava realmente accadendo nel mio corpo. 

Il fatto che Ashok si stato malato di Sindrome da Fatica Cronica è stato determinante per me perché lui poteva capirmi totalmente, cosa che può succedere solo se hai provato la malattia. 

Penso che le persone provino a formulare teorie sulla malattia, ma c'è molto scetticismo al riguardo e non è così chiaro cosa stia effettivamente succedendo nel tuo corpo. Quindi avere qualcuno che ti dice: "Questo è quello che sta succedendo" è in realtà un grande sollievo perché è qualcosa di così profondo che non si può spiegare.

Quando qualcuno ti dice: "Questo è quello che sta succedendo e questo è quello che puoi fare per migliorare", la prima cosa a cui ho pensato è stata: "Oh mio dio, aspetta un minuto. Qualcosa cambierà”. 

Da un po’ di tempo sto praticando le tecniche. La meditazione mi ha aiutato tanto perché all'inizio dicevo "Non è proprio per me", o una cosa del genere. In realtà farla ha calmato tanto il mio intero sistema. Non ero affatto consapevole dello stress accumulato nel mio corpo.

Sono passata attraverso un tritacarne e ora mi sento totalmente diversa. Da come stavo prima, malata, mi sento molto più felice, ho molto più entusiasmo per le cose e sono molto più rilassata e in grado di affrontare molte più cose. 

Ora, in pratica, posso uscire con i miei amici e passare una bella serata e non preoccuparmi di come mi sentirò nei prossimi tre mesi, perché quella era una fase in cui dicevo, "Ehi, io sto meglio, posso andare a fare queste cose, ma in realtà, dopo averle fatte non stavo meglio e mi sentivo male”.

Ora, invece, dopo aver usato tutte queste tecniche posso davvero fare quelle cose, posso farle e posso ancora sentirmi bene ed è così edificante e posso dire "Oh mio Dio, posso davvero vivere la mia vita come voglio". 

Posso muovermi per qualche ora e continuo a stare bene. Sto dando una mano in una scuola, leggo con i bambini piccoli, cosa che adoro assolutamente. Spero di insegnare logopedia l'anno prossimo.

Suggerisco di provare queste tecniche perché non si ha niente da perdere e si ha tutto da guadagnare. 


Penso che bisogna perseverare, anche se a volte è doloroso e pensi: "Non sarò in grado di farlo. Non ho alcuna energia." Ma poi lo fai e ti senti meglio e continui. Così costruisci la tua forza e tutto si muove nella giusta direzione. 

Non conosco alcun’altra tecnica che abbia lo stesso effetto sulle persone con Sindrome da Fatica Cronica, quindi consiglio di provarci.




Il contenuto di questo sito è puramente informativo (tradotto dal sito originale www.guptaprogramme.com) e non si sostituisce in alcun modo al consulto o al trattamento medico. Per favore consultate il vostro medico prima di intraprendere qualsiasi decisione e considerate che non tutti i casi di CFS, MCS e malattie correlate possono rientrare in un disturbo dell'amigdala. Questo programma Gupta intende offrire solo la guarigione dei disturbi causati da un cattivo funzionamento dell'amigdala, non è una terapia medica.

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